Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Olmi, ormai da quindici anni attivo, ha già definito con precisione i canoni del suo cinema: non cambia di una virgola e non sbaglia neppure in questo film. Attori non famosi (ma efficaci) e volti veri, comuni, una quasi totale mancanza di colonna sonora, una storia semplice e piena di riflessi psicologici; scritto dallo stesso regista, Un certo giorno parla della crisi di mezza età e dell'esame di coscienza che ne deriva, indotto in questo caso da un particolare incidente. E' la storia di un uomo di successo che si trova costretto a rivalutare gli standard su cui ha costruito fino a quel momento la sua vita; riscopre così la sua umanità, il suo lato vivo e positivo, in contrasto con la negazione della morte che lo ha indirettamente toccato. Parabola sugli affetti e sulla loro importanza, sulla famiglia e sul matrimonio, con morale forse un po' rigida, ma senz'altro convincente nel contesto. 6/10.
Un pubblicitario di mezza età colpisce di striscio, con la sua auto, il carretto di un anziano, che muore. Per l'uomo, oltre allo spinoso processo, comincia un esame di coscienza che lo porta a riconsiderare il suo stile 'rampante' di vita.
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