Regia di Harald Zwart vedi scheda film
Una pellicola fredda intensa cruda che respira a pieni polmoni il ghiaccio, la neve e assorbe vorace le energie fisiche del protagonista.
Un immenso Thomas Gullestad è la vera ragion d'essere del film. Più che la guerra la pellicola dipinge una vera Odissea per la sopravvivenza, una lotta fisica mascolina del protagonista contro uomini e natura.
Ed è proprio la fisicità il secondo vero protagonista. Una lotta impari tra colui che fugge ed una selva di nemici... soldati, ghiacci, freddo, fame, animali e non ultima la propria salute mentale, da controllare, per non impazzire. Il film è freddo, crudo, intenso e lo spettatore è empaticamente catapultato nella lotta fisica del protagonista. Una più che buona sceneggiatura e una fluente e precisa colonna sonora accompagnano l'opera e menzione per la valida prova attoriale di Jonathan Meyers nei panni di un alto funzionario della Gestapo ed esaustivo cacciatore del "dodicesimo uomo".
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