Regia di Louis Malle vedi scheda film
Una compagnia di attori fa la prova generale di Zio Vanja di Cechov in un fatiscente teatro newyorkese. Malle, alla sua ultima regia, porta alle estreme conseguenze il concetto di teatro filmato: la macchina da presa si limita a inquadrare la scena da vicino, dando allo spettatore l’illusione di trovarsi sul palcoscenico e di vedere i primi piani degli interpreti. Il film coincide per intero con il dramma (storia di un professore tronfio, della giovane seconda moglie, del fratello e della figlia della prima moglie, di un medico e delle tante tensioni familiari rimaste irrisolte per anni), tolte le parentesi di pochi minuti all’inizio, alla fine e negli intervalli fra i quattro atti: la scenografia è inesistente, gli attori indossano i loro abiti di tutti i giorni e passano dalle chiacchiere alla recita quasi senza che si noti. Uno spettacolo gradevole, certo, ma mi è difficile considerarlo cinema.
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