Regia di Michael Radford, Massimo Troisi vedi scheda film
Molti ritengono che quest'ultimo lavoro di Troisi prima che una terribile malattia cardiaca ce lo portasse via prematuramente, sia una sorta di testamento spirituale e artistico.Ciò che caratterizzava di più il grande artista era quella che si connota come napoletanità, nel senso più nobile dell'accezione, cioè ironia, umorismo, saggezza,presenza di spirito, solidarietà, empatia.In questo film invece questo lato resta in ombra, appanaggio di una recitazione sofferta e dolorosa,intensa ma angosciante,pare che le ultime scene siano state girate quando il suo stato di salute era così compromesso, da non consentirgli nemmeno di camminare.Il film è un'opera importante e assolutamente imperdibile,tuttavia non è in questo lavoro che si apprezza il miglior Troisi, quello della vena comica e pulcinellesca, che catterizzava il suo profilo artistico. Storia dell'amore travagliato di un postino e una ragazza, in quel di Procida,durante un periodo di permanenza di Pablo Neruda sull'isola, ed è a lui che si rivolge affinchè gli scriva delle poesie per conquistare il cuore della sua amata, il finale drammatico e toccante non si svela,ma si può anticipare, che si piange tanto.Molto commovente.
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