Regia di Michael Radford, Massimo Troisi vedi scheda film
L’incontro fortuito tra Pablo Neruda ed il postino dell’isola italiana in cui il primo è costretto ad una permanenza forzata, è alla base del film di Michael Radford, candidato a 5 statuette, ma vincitrice solo di quella per la migliore colonna sonora. Rispetto al libro di Antonio Skàrmeta alla base del soggetto, hanno influito molti fattori (la malattia di Massimo Troisi, l’adattamento all’Italia di un romanzo spagnolo), per cui gli sceneggiatori, tra cui Scarpelli padre e figlio, hanno dovuto lavorare sensibilmente nell’adattamento.
Il film è molto profondo e alcune scene toccano le corde più interne, risultando un grande calderone di sentimenti ed emozioni. Bravi gli attori, su tutti il morente Troisi (nemmeno 24 ore dopo la fine delle riprese il grande Massimo ha lasciato questo mondo) e Philippe Noiret, ancora una volta sublime, quasi quanto in “Nuovo cinema Paradiso”, altra pellicola accorata e struggente di una fase del cinema italiano a cui Hollywood ha guardato con grande attenzione e riconoscenza.
La colonna sonora di Bacalov è forse la cosa più grande, inferiore solo al tormento dell’intero mondo del cinema per la dipartita di un attore che avrebbe dato certamente tanto al mondo della settima arte.
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