Regia di John Madden vedi scheda film
Siamo nel 1993 e a John Madden viene in mente che il caso di realizzare un film sul romanzo Ethan Frome” di Edith Wharton.
Già l'idea di creare un film su un piccolo romanzo di poco più di 150 pagine non sembra la cosa più interessante da fare, se poi ci mettiamo il fatto che è prodotto dalla BBC e che quindi si trasforma automaticamente in un film per la TV abbiamo fatto bingo, ma all'incontrario.
Sappiamo come la BBC abbia un po' la passione per questi film in costume e nel corso degli anni 80 ne abbia prodotti un bel po' come ad esempio Northanger Abbey.
Il film in questione comunque ha anche un buon cast se pensiamo che abbiamo Liam Neeson, Patricia Arquette, Tate Donovan, Catherine Compton e John Allen: però il tutto si ferma qua.
La storia per poter essere raccontata doveva per forza di cose essere modificata; perciò, viene inserito un prete giusto per dare un filo logico a tutta il racconto, che altrimenti in 20 minuti si concluderebbe e anziché un film sarebbe uscito un cortometraggio.
È tutto fatto velocemente, all'incontrario di come si muove Liam Neeson: storpio e continuamente in difficoltà.
La fotografia potrebbe essere straordinaria, invece viene realizzata in maniera veloce e poco ricercata. rapida: paesaggi presi un po' a caso, la neve che sovrasta tutto. Neve che è parte fondamentale di tutto il racconto ma che sembra messa lì per caso.
Per non parlare di quel treno che passa più volte, potrebbe essere foriero di molti significati ma anche lui nel film è solo di passaggio, appunto.
I dialoghi sono discreti e trovano nelle interpretazioni degli attori il giusto valore, forse anche un valore più alto di quello che effettivamente avrebbero.
È forse un film brutto questo? Direi di no, è un film riuscito a metà, per la troppa velocità del regista a voler concludere l'opera.
È probabile che essendo un film per la BBC avesse dei tempi prestabiliti, obbligatori e questo non ha aiutato la qualità del film.
È un peccato perché il racconto con il finale a sorpresa probabilmente meriterebbe qualcosa di più, qualcosa magari di più romanzato rispetto alla storia originale che è troppo veloce.
Certo non è sufficiente inserire un pretino che da Boston arriva in questo paese di montagna, sembra quasi un Don Camillo che arriva a Montanara, ma che invece di trovare la chiesa vuota trova solo neve.
Lavorare di più sull'omertà, sulle difficoltà di accettazione di qualcosa di diverso da parte della società dell'epoca (ma anche moderna), sul cercare di aiutare le persone in difficoltà, poteva essere un tema interessante da sviluppare; ma come diceva la maestra sempre in Don Camillo poco prima di spirale "non ne ho il tempo".
Resta un film carino ma che non convince, ed è un peccato perché più di altri film risulta un'occasione persa.
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