Regia di Fernando Cerchio vedi scheda film
Sorprendente exploit di un regista (Fernando Cerchio) considerato di maniera, IL BIVIO è un'opera originale e coinvolgente che adatta le atmosfere "noir" al paesaggio italiano (gli esterni sono girati a Torino). Benchè duramente colpito dalla censura dell'epoca, il film conserva un'efficace ambientazione "nera" sia nella fotografia (di Renato Del Frate) che nella scenografia (di Luigi Ricci: assai bizzarro il locale dell'impagliatore, dove si riunisce la banda). Da evidenziare, dal lato sociologico, il discorso che Vanel rivolge a Vallone, secondo cui non si dovrebbe denunciare la corruzione di un commissario perchè in tal modo la gente perderebbe fiducia nella Polizia.
IL BIVIO, assieme ad altri titoli come "La città si difende" di Pietro Germi e "Le due verità" di Antonio Leonviola, entra di diritto nel novero dei "gialli" italiani sottovalutati, che rivelano oggi, a distanza di tanti anni, uno spessore narrativo e drammatico superiore a molti B-Movies americani del genere poliziesco anni '50.
Intensa quanto misurata la recitazione di Raf Vallone e Charles Vanel e suggestivo, come di consueto, il commento musicale di Carlo Rustichelli.
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