Regia di Fernando Cerchio vedi scheda film
L'anima nera del cinema italiano in una cornice neorealista.Se fosse americano o francese non si avrebbero dubbi nel classficarlo tra i noir .Perchè la storia che racconta è terribilmente noir:un bandito,soldato decorato che riesce a farsi assumere nella polizia diventando vicecommissario rientra in contatto con i suoi complici e grazie al proprio lavoro estirpa le informazioni per pianificare a meglio i crimini.Ma accusare innocenti non è così semplice per la sua coscienza e così anche la morte della moglie di uno dei presunti banditi(innocenti) fa vacillare le sue apparenti certezze.Il film a una storia poliziesca affianca anche le suggestioni di certo cinema neorealista del dopoguerra con descrizioni d'ambiente piuttosto valide e privilegiando l'evocazione di un atmosfera notturna e soffocante.Come la notte in cui si instaura un lungo confronto tra il commissario che ha scoperto il tradimento del suo vice e quest'ultimo indeciso se avvertire o meno i complici che devono fare il colpo su un treno su cui in realtà non troveranno proprio nulla.E troverà anche il modo per riscattarsi,con la morte.Gli attori sono piuttosto efficaci e se c'è qualche debolezza nelle scene più concitate non si può fare a meno di apprezzare questo inedito cocktail tra poliziesco e descrizione dell'Italia ancora ferita nell'immediato dopoguerra.Un belllissimo esempio di cinema di genere che ora è praticamente scomparso nel panorama della nostra cinematografia....
non male
ok
bravo
si cala bene nel personaggio
un divo nostrano da esportazione...
dirige un film valido per atmosfere e descrizioni
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