Regia di Simon Wincer vedi scheda film
Qualche anno fa, tra le tante imitazioni di Indiana Jones che andavano per la maggiore ce ne fu una che ottenne un grandisimo e imprevisto successo. Col il suo cappellone, la tenuta un po' da Dandy e un po' da cacciatore, Mr. Crocodile Dundee fu infatti il secondo personaggio australiano (dopo l'ormai celebre Mad Max, che ha imposto prepotentemente nello star system gli occhi cerulei di Mel Gibson) a conquistare prima il mercato americano e poi quello degli altri paesi occidentali. A interpretare il divertente avventuriero era Paul Hogan, sicuramente un tipo simpatico e pieno di talento anche se forse un po' sopravvalutato: nell'immaginario era diventato l'eroe per caso, l'uomo che ama la natura e che proprio per questo riesce a cavarsela anche nelle situazioni più impensate. E Hollywood, sempre pronta ad assorbire i talenti di altre cinematografie (ma quasi esclusivamente se anglofoni) non se lo è lasciato sfuggire. Per la verità, il suo primo ruolo in America ricalca pari pari il personaggio di lo ha reso noto, forse con minore freschezza. Jack, pistolero di un Far West stereotipato e da cartolina, si è finalmente reso conto che la sua vista non è più quella di una volta e si decide a comprare un paio di occhiali per continuare a poter applicare la sua proverbiale mira. Le lenti, ma anche l'amicizia di un pistolero simpatico ma che non dice una parola (è completamente muto), saranno decisive per aiutarlo a risolvere le mille avventure in cui è coinvolto. Jack colpo di fulmine è fatto per sfruttare il ritorno da parte del pubblico al cinema western, senza però nessuna dimensione epica: l'atmosfera ricorda un po' quella dei film di Terence Hill, Beverly D'Angelo è bellissima ma sembra un po' spaesata in tanto trionfo di buoni sentimenti. Hogan sembra patire il fatto di essere promosso a star hollywoodiana; è simpatico, un po' svagato ma non molto di più.
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