Regia di Tsai Ming-liang vedi scheda film
Erano le 2.00 di notte, un estate di qualche anno fa, tornavo a casa stanco, accendo la tv per conciliare il sonno e mi imbatto incredibilmente in questo incredibile film e nel regista che poi ho imparato a conoscere.
Un'iquadratura, due, tre, silenzio e silenzio, rumori del mondo, delle città e delle case. I personaggi nuotano nelle strade della metropoli, inespressivi ma pulsanti, non trovano la tranquillità nell'appartamento dove si sfiorano, come treni su binari diversi, si amano, incapaci di gestire qualsiasi emozione.
Allora tutto si trasforma in pianto, quando le opportunità non sanno essere colte, quando soppravvire è così difficile che si dimentica di vivere, quando alla solitudine non si trovano alternative.
Quella sera non ricordo di aver dormito, quella sera ho trovato una nuova finestra e una vista in più, quella sera sono diventato più ricco.
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