Taipei, anni Novanta. La ragazza May lavora per un'agenzia immobiliare; il giovane Hsiao-kang vende urne cinerarie; il terzo, Ah-jung, smercia vestiti femminli. Hsiao "occupa" un appartamento vuoto fra quelli trattati da May, e cerca di suicidarsi. Qui la ragazza porta per una notte Ah-jung, poi i due maschi si dividono l'abitazione, con Ah-jung che è attratto dal compagno.
Note
Un titolo amaramente sarcastico per un film su una città senz'anima, sulla desolazione dei rapporti, sulla solitudine; con un'ultima sequenza che è una vera e propria "sfida" allo spettatore. Più che una trama, la descrizione del vuoto, dall'interno.
Filmare il vuoto
Vive l'amour, viva l'amore: ma il titolo è ironico. Fra dramma e commedia beckettiana, il capolavoro di Tsai Ming-Liang è quasi impossibile da etichettare. La narrazione è esplosa; rarissimi dialoghi; lunghe inquadrature immobili.
Prima immagine di Vive l'amour: una close-up di una chiave. Ed è proprio questa chiave il… leggi tutto
Anni 90 a Taipei. Tre persone intrecciano per un certo periodo le loro vite. Lin Mei-mei (Yang Kuei-mei) è un agente immobiliare e in uno degli appartamenti che deve vendere porta An-Jung (Chen Chao-jung), un venditore abusivo che vive smerciando abiti femminili. I due si vedono più volte per fare sesso senza neanche preoccuparsi di approfondire le rispettive conoscenze. In…
Il cinema di Tsai Ming-liang filma il vuoto facendocene avvertire tutta la sua cancrenosa presenza. Un cinema estremo e anti spettacolare perché… segue
2018
2018
Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 5 voti
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Il film che rivelò, vent'anni fa, alle platee internazionali il cinema del taiwanese Tsai, affronta con piglio originale e personale il tema della solitudine metropolitana. Negli stessi anni, si impose anche un altro talento (poi, a mio parere, smarrito) del cinema estremo-orientale, quello dell'hongkonghese Wong Kar-Wai. In comune i due autori avevano, appunto, la tematica.…
Filmare il vuoto
Vive l'amour, viva l'amore: ma il titolo è ironico. Fra dramma e commedia beckettiana, il capolavoro di Tsai Ming-Liang è quasi impossibile da etichettare. La narrazione è esplosa; rarissimi dialoghi; lunghe inquadrature immobili.
Prima immagine di Vive l'amour: una close-up di una chiave. Ed è proprio questa chiave il…
Opera seconda di Tsai-Ming Liang, regista taiwanese che in seguito diverrà uno degli esponenti più autorevoli del cinema asiatico contemporaneo, vinse un meritato Leone d'oro a Venezia nel 1994. Film carico di dolore, di solitudine e di vite giovanili allo sbando dal punto di vista affettivo ed esistenziale, è un'opera coraggiosa nell'affrontare temi spinosi, e il coraggio del regista lo si…
Non sono i film più belli che ho visto ma quelli che per casualità storico-anagrafiche sono risultati più significativi ed evocativi, quelli che più di altri mi hanno…
Erano le 2.00 di notte, un estate di qualche anno fa, tornavo a casa stanco, accendo la tv per conciliare il sonno e mi imbatto incredibilmente in questo incredibile film e nel regista che poi ho imparato a conoscere.
Un'iquadratura, due, tre, silenzio e silenzio, rumori del mondo, delle città e delle case. I personaggi nuotano nelle strade della metropoli, inespressivi ma pulsanti, non…
titolo sarcastico questo vive l'amour, perchè di amorevole non c'è proprio nulla qui dentro. solo tre robot che vivono un esistenza vuota (vedi che ora è laggiù),dove si copula senza sentimenti, dove si vive per vedere la morte giungere a prenderti( non per nulla uno dei protagonisti è appasionato di tombe e co.)e dove tutto porta all'autodistruzione...
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Commenti (2) vedi tutti
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commento di proEvidenceparlar male di questo film è come sparare sulla Croce Rossa
commento di bocchan