Regia di Mike Hodges vedi scheda film
Ci fu un periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e i primi Settanta in cui il film d'azione si coniugò spesso felicemente con sapori e coloriture tipici dell'hard boiled, sbloccando i limiti che pellicole di dieci anni prima avevano obbligatoriamente e rendendo in modo cinematograficamente notevole le parti più "dure" di tali ambientazioni e racconti. "Carter" è un noir di scuola britannica molto ben girato, che racconta, non senza black humour, una storia violenta, di un sicario che a pochi giorni dall'uccisione del proprio fratello, intraprende un'indagine personale che lo porterà ad individuare in vari personaggi attorno a sè mandanti ed esecutori del delitto:Hodges pedina un Michael Caine in gran spolvero, che seduce, picchia ed uccide (ma c'è un momento in cui rivela un'umanissima vulnerabilità) fino ad una resa dei conti definitiva in un'alba lattiginosa in riva al mare, con sorpresa finale annessa. Il film è piacevolissimo da seguire, fluido nel racconto e, a differenza di molti altri titoli di azione successivi, disegna un sottomondo senza scampo, in cui non si può sfuggire a logiche crudeli, e in cui la violenza viene pagata sempre con la violenza, ritorcendosi comunque contro chi la adopera. Molto meglio del remake di vent'anni dopo con Sylvester Stallone, che pure risultava un film divertente.
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