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Carter

Regia di Mike Hodges vedi scheda film

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Dany9007

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Carter

di Dany9007
8 stelle

Uno di quei noir/gangster che non lascia alcuno spazio all’identificazione dello spettatore nel protagonista. Una formula che il regista ed il protagonista sposano in pieno. Nessun eroismo e nessuna concessione all’umanità del personaggio principale emergono da una sceneggiatura tesa e tutto sommato curiosa. Se uno pensa che la vicenda vada ad esplorare dei torti subiti per “business” è fuori strada. Al contrario, quasi casualmente il protagonista scopre che la morte del fratello è invece legata ad una questione familiare, con un filmino pornografico a cui ha partecipato la nipote di Carter (che più probabilmente è sua figlia). In questo ritratto di un personaggio altamente amorale, difatti emerge che se la intende con la compagna del suo boss, che ha avuto una relazione con la cognata, che non fa una piega quando una delle ragazze che ha torchiato viene fatta affogare chiusa nel bagagliaio della sua auto e ancor più, non si tira indietro a far morire di overdose una prostituta per incastrare il boss rivale. Qeusto personaggio gelido e risoluto è splendidamente interpretato da Michael Caine, in un ruolo che appunto dimentica ogni idealismo della tradizione e il cui individualismo effetivamente ha delle relazioni con i personaggi di Chandler (non per niente Carter mentre viaggia in treno sta leggendo il romanzo Addio, mia amata proprio di Chandler). Per l’epoca fa specie anche la sicurezza con cui il regista affronta sia la violenza (nei confronti di personaggi femminili in particolare) che l’erotismo nella storia, con un discreto numero di nudi e rappresentazione di perversioni anche attraverso filmini o immagini sovrapposte (che ricordano un po’ i montaggi di Peckinpah) che ancora oggi non sono usuali in un film di questo genere.

Alcune sequenze appaiono un po’ sfilacciate e non sempre le scene d’azione sono al 100% credibili, in particolare quando Carter, diventato ormai un implacabile giustiziere, agisce sempre di giorno e anche in posti in cui tutto sommato potrebbe essere riconosciuto; oppure appare poco sensato che gli scagnozzi che vanno a fargli la festa siano sempre così sprovveduti, ma il protagonista appare sempre talmente sicuro di sé da far dimenticare certe incongruenze allo spettatore. Gran nota di merito al finale, asciutto e per niente consolatorio sulle spiagge del nord dell’Inghilterra.

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