Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
Film di propaganda, teso a giustificare l'intervento coloniale d'Etiopia e la conseguente guerra, che aveva provocato l'isolamento internazionale dell'Italia (Germania nazista esclusa). Nonostante che l'autarchia cinematografica implichi effetti grotteschi (gli attori italiani, come Mario Ferrari ed Enrico Glori con la faccia tinta di nero per recitare gli etiopi), si deve riconoscere ad Alessandrini una notevole abilità nell'uso degli spazi - le riprese nella savana hanno poco da invidiare a quelle nella prateria dei maggiori registi western - e nell'uso espressivo delle inquadrature e della fotografia, che in certi momenti ricorda l'Ejzenstejn dell'Alexander Nevskij.
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