Regia di Vincent Sherman vedi scheda film
Bel dramma ad alta tensione come se ne sapevano girare solo una volta. La tensione è quella che viene a crearsi tra i personaggi, principalmente tra le due protagoniste. La Davis non doveva essere simpatica nella vita reale, ma come attrice era assolutamente grande, una delle maggiori di tutti i tempi.
L'amica d'infanzia, che riesce a diventare scrittrice di successo ma di romanzi da strapazzo, è divorata da una tremenda invidia verso il personaggio di Bette Davis, invidia che è il vero motore della sua ascesa al successo e al denaro. Certo, ci mettiamo anche una bella dose di cupidigia e desiderio di vita mondana. Benché li raggiunga, il verme non le dà pace, perché riconosce che in fondo la grandezza dell'"amica" non è tanto il successo (modesto), ma il suo spessore umano e morale. E si rende anche conto di come abbia in fondo barattato la fama per la famiglia, la quale, trascurata, va scatafascio.
E' un film che coinvolge tramite i dialoghi densi, le grandi interpretazioni attoriali, i personaggi ben analizzati, e la rappresentazione di drammi umani molto comuni. Il regista confeziona il tutto al meglio. Credetemi, oggi non son più capaci di girare film drammatici di questo spessore e profonfità.
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