Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Cecil B.Fox (Rex Harrison), ex magnate stabilitosi a Venezia dopo avere dissipato la propria fortuna, architetta uno stratagemma per ereditare le sostanze della sua ex moglie (Suzanne Hayward) convocandola al suo capezzale e facendole credere di trovarsi in concorso con altre due donne (Capucine e Adams) per l'eredità della sua (inesistente) fortuna. All'uopo, ingaggia McFly (Cliff Robertson), un attore di mezza tacca che gli possa reggere il gioco. Tuttavia, il "servo" è più scaltro del padrone ma la dama di compagnia della ex moglie di Fox (Maggie Smith) è ancora più astuta dei due uomini.
Mankiewicz propone una variazione sulla trama del Volpone di Ben Jonson, coniugandola con elementi tratti da Frederick Knott (già eccelso sceneggiatore del Delitto perfetto di Hitchcock) e Thomas Sterling, conferendo alla vicenda quel tocco che ha caratterizzato tanta parte del suo ottimo cinema: il gusto per la fiction di stampo teatrale e quello per l'intreccio a più diramazioni, dal quale emerge un ritratto in perenne trasformazione della realtà e quindi la sua illusorietà. Attorniato da interpreti perfettamente a loro agio, Mankiewicz si districa con disinvoltura tra le pieghe della trama, riuscendo a cucirvi una gamma espressiva che volteggia tra commedia, film sentimentale, giallo, melodramma e musical. In Italia, Maurizio Ponzi ebbe il coraggio di rifarlo col titolo Il volpone. Un risultato a dir poco imbarazzante.
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