Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
In piena era femminista giunge l’illuminata provocazione di Ferreri: il movimento di emancipazione della donna, che propugna l’indipendenza ad ogni costo, non rischia forse di sostituire le antiche costrizioni familiari con una nuova, generalizzata, imposizione sociale? Non è forse più giusto consentire a ciascuna di esprimersi a proprio modo nel rapporto di coppia? La vera riforma progressista è lasciare aperte tutte le opzioni, compresa quella della libera sottomissione all’uomo, intesa come volontaria schiavitù d’amore: una condizione esclusiva ed assoluta e, quindi, in fondo, paragonabile ad una posizione privilegiata e dominante, che la protagonista di questo film astutamente conquista. “La cagna”, a dispetto del titolo un po’ urtante, è, in realtà, uno squisito omaggio alla complessa e sottilissima psicologia femminile.
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