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La cagna

Regia di Marco Ferreri vedi scheda film

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La recensione su La cagna

di steno79
7 stelle

Marco Ferreri è stato senz'altro uno dei grandi cineasti italiani degli anni 60/70, ma anche un regista che aveva spesso una visione oltranzista, sarcastica dei rapporti umani, con molte sue opere che si offrono come apologhi della crisi di valori nella società contemporanea, in particolare per quanto riguarda il rapporto uomo/donna.

"La cagna" è il film che uscì subito dopo "L'udienza", ed è la pellicola che forse più di altre segnò la nascita dell'amore fra Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Non è uno dei film più famosi di Ferreri, restando in qualche modo oscurato dal successivo "La grande abbuffata", è un'analisi di un caso di amore al di fuori delle convenzioni sociali, in uno scenario irreale come un'isola sperduta, dove un artista che ha scelto di vivere in solitudine e ha abbandonato la propria famiglia viene raggiunto da una ragazza che rimane ammaliata dal suo fascino ma poi accetta un rapporto basato sulla sottomissione e il dominio, come in una relazione animalesca. 

Ennesima allegoria sulla crisi del maschio occidentale, questo è un film che potrebbe essere tacciato da alcuni di misoginia, per quanto Ferreri finisca per sfumare la crudeltà del patto fra i due personaggi in un abbandono reciproco ad una deriva di stampo antiborghese, ma altrettanto pericolosa della trappola da cui sono voluti fuggire Giorgio e Lisa. La scena dell'"addestramento canino" di Lisa da parte di Giorgio la trovo eccessiva, volutamente disturbante, francamente misogina e in definitiva ai limiti di un assurdo che non aiuta i personaggi a trovare una loro verità e concretezza.

Va detto però che nel resto del film Ferreri si mantiene, crea parentesi vagamente poetiche come il rientro a Parigi di Giorgio dalla famiglia, esplicita in maniera convincente il malessere e l'alienazione che sono alla base dei suoi comportamenti, sceglie un finale dal sapore quasi fiabesco. Nel complesso un'opera non del tutto riuscita, con alcuni luoghi in cui l'interesse dello spettatore cala, formalmente sempre stimolante e con una suggestiva ambientazione in un isola al largo della Corsica, con un buon contributo di attori, in cui Mastroianni recita con la consueta autorevolezza pur non avendo uno dei suoi personaggi più memorabili, a tratti un pochino sfocato, e una Deneuve che accetta con coraggio un ruolo per cui oggi verrebbe derisa dai seguaci del Me Too, un'interpretazione che trae forza anche da quella del compagno e la completa con ammirevole dedizione.

Michel Piccoli ha una partecipazione di cinque minuti, Corinne Marchand fa la moglie di Mastroianni senza eccedere nel patetico in alcune scene di lite. Il film trovò alcuni ammiratori ferventi come Tullio Kezich, ma oggi è poco ricordato. Da notare che "La cagna" è tratto da una novella di Ennio Flaiano ma che lo scrittore non partecipò in alcun modo alla sceneggiatura, pur venendo accreditato nei titoli. 

Voto 7/10

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