Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
Anno 1989, un giovane regista- Shin’ya Tsukamoto- decide di impugnare una macchina da presa e di trasformare duesuoi cortometraggi in un vero e proprio film, flirtando senza sosta, senza regola e senza pudore con striduli rewind e iper-accelerazioni. Ad oggi, nonostante quasi 40 anni sul groppone, rimane senza dubbio uno dei massimi esempi video art che ha saputo intercettare al meglio il rapporto antitetico tra macchina e uomo. Inquietante.
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