Regia di Nanni Loy vedi scheda film
Michele Abbagnano è un povero diavolo che vende abusivamente bevande calde sui treni pendolari della Campania: le sue tariffe sono molto variabili e dipendono dal cliente di turno, così come le storie che racconta sul modo in cui ha perso il braccio sinistro. Concentrato fra una notte e la mattina successiva, il film lo mostra in perenne fuga dai controllori e in contatto con un’umanità piccola piccola: operai, borseggiatori, imbroglioni, suore, coppiette clandestine; c’è anche l’occasione per una trasferta in prima classe, vista quasi come un altro mondo. Manfredi svetta in un cast di caratteristi, efficienti anche se a volte improbabili (Marisa Laurito!): ha la faccia perfetta per incarnare la disperazione rassegnata di chi è stato escluso dalla vita, campa di espedienti e fa esplodere la sua rabbia atavica solo nel momento in cui il miraggio di un lavoro vero, che sembrava concretizzarsi, si dilegua all’improvviso. Un po’ pasticciato il finale: prima tenta una soluzione alla Fantozzi, ossia il faccia a faccia con un potere suadente nell’apparenza ma spietato nella sostanza, poi si rifugia nella facile scappatoia del volemose bene.
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