Regia di Ranald MacDougall vedi scheda film
Ma questo non è un film di genere catastrofico, non c'è la spettacolarizzazione alla Roland Emmerich per capirci, ma la fine del mondo è solo un pretesto per una riflessione di carattere psicologio e sociale sulla civiltà umana che è appena scomparsa. E' l'essere umano stesso ad essere al centro e la fonte del dramma(catastrofe), ed è solo l'essere umano a potersene trarre fuori.
Insomma un film più psicologico che catastrofico, con tre bravi caratteristi vittime dei vincoli e dei personaggi che la società seppur scomparsa li obbliga ancora ad indossare, il nero che deve stare al suo posto e che si nega l'amore, la donna vittima delle circostanze che non ha capacità di scelta e che lascia che siano gli uomini a lottare per lei, e l'avversario pieno di preconcetti inutili e particolarmente americani.
Insomma una fine del mondo vista come catastrofe ma anche come forza salvifica e purificatrice dai mali della vecchia società.
Dopo questa analisona, cmq il film è bello, diretto bene e non risente eccessivamente degli anni.
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