Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Curioso come nello stesso anno in cui Fellini celebra la via Veneto degli artisti 'arrivati' (nella Dolce vita, per chi avesse dubbi), Camerini voglia omaggiare una strada romana che è luogo di ritrovo dei pittori e degli attori falliti. Il quadretto, scritto dal regista con Franco Brusati, Ennio De Concini e Ugo Guerra, è piuttosto particolareggiato, con un minimo comune divisore, fra le varie storie che si intrecciano, che pare essere quello della delusione, lasciando un amaro in bocca solo superficialmente accostabile a quello di Marcello nella Dolce vita. Perchè se il giornalista interpretato da Mastroianni non faceva mistero della sua insoddisfazione e viveva portandosela esplicitamente addosso, i personaggi di questa pellicola sono invece impegnati fino allo stremo delle proprie forze per riuscire a nascondere i fallimenti grandi e piccoli delle loro vite, per cercare di sembrare meglio di ciò che in realtà sono. La galleria di figure sembra inoltre un po' convenzionale e non adeguatamente approfondita. Buono comunque il cast, che può vantare Franco Fabrizi, Antonella Lualdi, Gerard Blain, Claudio Gora, Yvonne Furneaux, Franco Giacobini; musiche di Piero Piccioni, in quel momento in forte ascesa, e fotografia di Leonida Barboni, assiduo collaboratore di Germi e già con Monicelli, De Filippo, Zampa e molti altri grandi nomi. Via Margutta è uno degli ultimi film di Camerini, che proprio in quei mesi girava il più riuscito Crimen, con lo sfavillante tris di protagonisti Manfredi-Sordi-Gassman. 5/10.
Attorno a via Margutta, a Roma, si sviluppano le vicende di un gruppo di aspiranti artisti, soprattutto pittori ed attori; per tutti il fallimento sarà inevitabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta