Regia di Piero Francisci vedi scheda film
Sci-fi nostrano con budget irrisorio che riesce tra qualche trashata in qua e in là (vedi gli scimpanzé extraterrestri con le scarpe da tennis o gli alieni che fleurtano con gli umani o ancora le riparazioni all’astronave durante il viaggio nello spazio con personaggi che ci saltellano sopra al rallentatore) a piazzare alcuni spunti interessanti a livello di sceneggiatura (distruzione della terra in seguito ad una guerra nucleare, astronave che scorrazza per l’universo, selezione genetica da parte degli alieni) e soprattutto a livello di atmosfera dove, grazie a dei bizzarri costumi, Francisci crea un esplicito (c’è da considerare che siamo a metà anni ’60) clima erotico. Splendidi i costumi delle due protagoniste (uno completamente a rete con relativa messa in mostra delle grazie femminili, l’altro con una scollatura circolare dalla quale si intravedano i seni). Messa in scena e montaggio così e così, non solo per mancanza di soldi (le scazzottate talvolta non sono montate bene), regia non memorabile con Francisci che non riesce a scandire un ritmo costante (inizio lento, poi la storia comincia a catturare l’attenzione, quindi di nuovo ritmo spezzato da delle noiosissime riparazioni e, poi, il finale apocalittico con una spruzzata di retorica). Interpretazioni non eccezionali, fatta salvo per la prova della provocante Leonora Ruffo che si rivela la migliore del lotto. Fumettistica e troppo sopra le righe la performance di Leontina May. Nel complesso non siamo sopra la sufficienza, tuttavia la pellicola ha un che di bizzarro e dispone di qualche buona idea che, ne sono sicuro, le permette di godere dell’apprezzamento di qualche spettatore. Si poteva fare di meglio. Voto: 5.5
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