Regia di Joseph Ruben vedi scheda film
Dopo la prematura morte della madre, il piccolo Mark (Elijah Wood) va a stare qualche tempo dai cuginetti, mentre il padre è fuori per lavoro. Ben presto Mark si accorge che suo cugino Henry (Culkin), suo coetaneo, è un essere diabolico: fa giochi pericolosi, uccide animali, causa incidenti stradali colossali. E così, non tarda a sospettare che Henry possa essere la vera causa della scomparsa dell'altro cuginetto, che sua zia Susan (Crewson) compiange con autentica disperazione. Mosso dalla gelosia ed accortosi che Mark sta arrivando alla verità, Henry cerca prima di eliminare la sorellina (Queen Culkin, sua sorella anche nella vita reale) e quindi sua madre Susan. In un finale da cardiopalmo, sarà però Henry a lasciarci la pelle. A parte che sapere Mucaulay Culkin chiuso in una cella con Pacciani non costituirebbe affatto un dispiacere, non è male l'idea di portare al parossismo gli scherzi che questo essere ributtante già beniamino del pubblico piccino architettava in Mamma ho perso l'aereo. La tensione è altissima, il ritmo febbrile e la cattiveria in crescendo. Poco plausibili sono invece la psicanalista preposta ad avere cura dell'orfano Mark - caricaturizzata come spesso avviene nel cinema americano - lo zio di Mark, abbozzato frettolosamente e le capacità inventive del piccolo, mostruoso Henry. Un film da vedere, se non si hanno pretese razionalizzanti e si accetta lo schematismo di fondo. Dopo Il giardino di cemento, ancora una volta Ian McEwan autore del soggetto e della sceneggiatura, rivela di essere un attento osservatore delle inquietudini minorili.
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