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Insalata russa

Regia di Yuri Mamin vedi scheda film

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La recensione su Insalata russa

di Baliverna
6 stelle

Un gruppetto di buontemponi russi scopre che la finestra di una delle camere della "komunalka" in cui vivono non dà sullo squallido cortile ma su.... la torre Eiffel!

E' un film velocissimo e rutilante, a momenti persino troppo, con tanti personaggi, per il quale - come succede ogni tanto - il titolo italiano non appare inappropriato. Si tratta di una satira della Russia post-sovietica, accentuata dal paragone e contrasto con il mondo occidentale, nella fattispecie Parigi.
Lo spunto narrativo su cui si basa tutta la vicenda, cioè la finestra che da uno squallido appartamento condiviso di San Pietroburgo si affaccia su Parigi, è carino e ben sviluppato. Il contrasto tra i due mondi è netto. Nella ex-Leningrado regna il caos, la sporcizia, i disordini sociali, quasi una forma di anarchia. Pisciare nell'atrio delle case o gettare l'immondizia dalla finestra è normale (come mi ha confermato chi ha vissuto quegli eventi). Le strade sono percorse dai cortei più disparati (leninisti, zaristi, agitatori vari...), da ubriachi che bivaccano qua e là, e dalle bancarelle del mercato nero e dei ricettatori. Parigi, invece, è il regno dell'eleganza, dell'abbondanza e dello spettacolo, pieno di luci.
Il film è affidato dal regista ad uno stuolo di attori, cioè un mezzo protagonista, una serie di spalle e comprimari, e diverse comparse o poco più. Ciò che mi è piaciuto meno del film è la loro recitazione quasi sempre sopra le righe. Si vorrebbe così fare la satira, ma la satira non si fa così. Ne esce una satira di grana grossa, e più volte il film scarroccia nella farsa (anche per certe ardite idee narrative). Si ridacchia più volte, ma con un occhio agli eccessi e alle cadute di tono. Mi viene il dubbio che siano stati gli stesso attori russi ad esagerare - anche seguendo una certa consuetudine della commedia russa - perché l'unica attrice francese (la ragazza impagliatrice di animali) si comporta diversamente. Sarà anche per questo che il passo più riuscito del film e sinceramente divertente è quando lei ignara vaga per le vie della città russa, spaesata, confusa e strattonata qua e là da sconosciuti. Anche il regista lavora bene in quelle sequenze, condensando in poche scene lo sbandamento di una città e di una nazione.
Che dire in generale? La pellicola si guadagna la sufficienza ed è anche istruttiva. Messi da parte gli eccessi degli attori e certi passaggi della trama, riesce ad intrattenere egregiamente per tutta la sua durata.

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