Regia di Antonio Napoli vedi scheda film
Ingegnere appassionato di filosofia; amante delle belle donne, ma legato a una sola, la figlia; napoletano verace e uomo dai molteplici talenti, capace di mietere successi nella letteratura e nel cinema: tutto questo e molto altro è Luciano De Crescenzo.
Giunto alla veneranda età di 88 anni, Luciano De Crescenzo viene celebrato con questo documentario; le mille anime e gli altrettanti talenti dell'istrionico partenopeo sono riassunti - per forza di cose, con lacune e omissioni - in settantacinque minuti di film, grazie alla complicità di amici come Renzo Arbore, Marisa Laurito, Lina Wertmuller, Isabella Rossellini, Bud Spencer, Renato Scarpa e Benedetto Casillo; della figlia Paola e, last but not least, dello stesso protagonista. Antonio Napoli, regista al debutto nel lungometraggio, si occupa anche della scrittura del lavoro, insieme a Serena Corvaglia; una lunga serie di interviste viene intervallata da immagini di repertorio e brani tratti dalle apparizioni televisive e dalle pellicole dirette da De Crescenzo. Quest'ultimo, sostanzialmente autodidatta in ogni campo, nella vita si è cimentato come regista, attore, scrittore, presentatore: sempre con successo, e se un ruolo risulta preminente a conti fatti è quello del divulgatore, del non-esperto di filosofia che ha saputo raccontare e avvicinare il grande pubblico al pensiero degli antichi greci, Socrate in testa a tutti. Un capitolo del film è poi dedicato giustamente alle conquiste femminili del Nostro, il cui innegabile fascino è sempre stato l'arma principale con cui catturare donne, ammiratori, lettori e più in generale il pubblico. Documentario nel complesso scorrevole e, data l'ingente mole di materiale messa in campo, dotato di buona vivacità. 6/10.
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