Regia di Travis Zariwny vedi scheda film
Dal regista di Cabin fever (remake) arriva uno dei più brutti horror adolescenziali degli ultimi anni. Un banale, ripetitivo, inutile prodotto mainstream al quale due star sacre (Englund e la Shaye) prestano i loro volti per evidenti necessità alimentari.
The Midnight Man (2017): locandina
Terrificante. Non in senso buono, ossia che il film riesca nella difficile impresa di fare paura. Neppure perché sia mal realizzato, dato che Travis Zariwny aveva già dato prova di saper girare, mettendo mano al riuscito remake di Cabin fever. The midnight man poggia su un assunto risibile, fin dal preambolo datato 1956 e prosegue, tra una stupidaggine e l'altra per 92 minuti. I piccoli, odiosi, protagonisti fanno e rifanno cerchi con il sale, girano con specchi e candele in mano e mai lasciano trasparire -per un solo istante- l'angoscia di vivere un'esperienza che dovrebbe, quantomeno, stupire. La semplificazione, ridotta in banalità, di un evento così eccezionale mina alla base la stessa sceneggiatura. Che costringe gli attori a proseguire proferendo a ripetizione le stesse parole senza senso, in una unità di tempo e luogo che nasconde evidentemente la carenza di idee.
The Midnight Man (2017): scena
Attori importanti ridotti a macchiette, sulle quali predominano Lin Shaye (qui esilarante, anziché inquietante, quando si infuria come una pazza) e Robert Englund (che esce di scena come fosse in una commedia), due star evidentemente in servizio per necessità alimentari. Quanto al look della creatura, e al suo grottesco e oltretombale modo di esprimersi, siamo di nuovo di fronte alla più semplicistica consuetudine. Un horror fatto (malissimo) con lo stampino, destinato ad una platea di adolescenti assueffatti alla inutilità dei film commerciali e di consumo. Quei film che non ti lasciano nulla dopo la visione, già dimenticati appena usciti dalla sala. Quei film che rubano la scena a titoli di qualità, perché promossi da battage pubblicitari che li rendono a tutti i costi importanti, invogliando un pubblico ingenuo ad acquistarne il biglietto. Sono queste "perle" (si pensi, ad esempio, all'omicidio del coniglio e al conseguente look della creatura) che giustificano la presa di posizione popolare, sarcastica, verso il genere horror e che danno ragione a chi concepisce poi parodie filmiche in stile Scary movie.
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