Regia di Taylor Sheridan vedi scheda film
Wind River, riserva indiana nello Stato del Wyoming. Una guardia forestale, abile cacciatore, Cory, si mette sulle tracce di un puma che con i suoi cuccioli preda il bestiame. Durante il percorso, Cory rinviene il cadavere di una giovane donna riverso sulla neve.
Si tratta di una diciottenne nativa americana di quella comunità. L’autopsia conferma lo stupro e la morte avvenuta, dopo una lunga corsa, per emorragia polmonare a causa dell’aria molto fredda. In base a questo referto, il medico non può dichiarare, ufficialmente, l’omicidio.
L’indagine da parte dell’FBI che ha inviato una donna, rischia perciò di saltare, ma Jane, l’agente federale, colpita dalla triste fine della giovane, decide di proseguire le ricerche con l’aiuto della polizia locale e di Cory.
Dopo l’arresto per spaccio di droga di alcuni giovani, tra i quali anche il fratello della ragazza uccisa, le indagini si concentrano nella zona dove sorge un impianto di trivellazione petrolifera. Qui sarà svelato il mistero di quella morte e non di quella sola morte.
Una storia di ordinaria violenza sulle donne, questa volta consumata all’interno di una riserva indiana nello Stato meno popolato degli USA. Gli spazi sconfinati e la bellezza del territorio fanno da cornice alla pellicola del regista Taylor Sheridan che con abilità mostra un’altra frontiera americana dove la polizia si scopre impreparata e insufficiente ad affrontare l’isolamento, la violenza e ogni genere di abusi tra i nativi.
Il film suscita riflessioni amare sulla rabbia impotente di chi non riesce a proteggere i propri cari, sulla ineluttabilità di certi destini che sembrano inchiodati ad ambienti ostili, e sulla transumana decisione di togliere una vita nello stesso modo in cui ne è stata eliminata un’altra.
Un film apprezzabile, premiato al Festival di Cannes del 2017. E’ previsto il sequel dal titolo “The Next Chapter”. Le riprese sono iniziate a gennaio del 2023 con ambientazione in Canada, ma questa volta a dirigere la produzione sarà la regista Kari Skogland con la sceneggiatura di John Zinman e Patrick Massett (noti per aver sceneggiato le avventure di Lara Croft).
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