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Piccoli crimini coniugali

Regia di Alex Infascelli vedi scheda film

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La recensione su Piccoli crimini coniugali

di zombi
5 stelle

sui titoli di testa una macchina attraversa un geometrico quartiere per arrivare ad un bell'appartamento. 

un uomo e una donna entrano in casa, l'uomo ha una benda sporca di sangue dietro la testa, sui capelli.

zona residenziale curata, appartamento scuro costruito e arredato in high design, con camino a gas che si accende da solo.

sembra un appartamento sterilizzato tanto che è in ordine, pulito, quasi intonso e non vissuto. 

anche le scarpe della donna abbandonate simmetricamente nel corridoio e la sua vestaglietta verde gettata in terra, non sembrano abbandonate a caso. 

niente sembra fatto a casa dal momento che cominciamo a capire cosa sta succedendo. 

la distaccata freddezza della donna nei confronti del marito smemorato, è delineata da una venatura di compiaciuta e sadica crudeltà. nel modo di ostentare la sua semi-nudità, quando indossa quella pruriginosa vestaglietta verde, sulle gambe nude e bianche. quei capelli biondo cenere spettinati ad arte dal parrucchiere; gli occhi indagatori contornati da una decisa riga nera di trucco e il rosso quasi volgare sulle sue labbra, fanno in modo che i primi venti minuti del film risultino molto belli. 

la prima incrinatura nel gioco sporco della donna compare quando l'uomo decide che è ora di intervenire sulle crepe e mostrarle che anche lui sa giocare, e aveva iniziato già da un pò.

piccoli crimini coniugali, inferti sia dal marito scrittore vittima di un non precisato incidente domestico, che dalla moglie , che del marito scrittore, proprio il libro che porta quel titolo è quello che detesta, nonostante sia l'unico che le abbia dedicato.

siamo al cospetto di una coppia non più giovanissima, senza figli, che conduce una vita di società e vive in una casa poco vissuta.

e l'incidente viene vissuto da entrambi come la possibilità di ricominciare tutto da capo, memori di un passato così bello che a entrambi piace rivivere come una rappresentazione teatrale. giochetto alquanto perverso dal momento che non riescono comunque mai a riavvicinarsi e che si sono trovati costretti a ricorrere a piccoli, e pericolosi, crimini coniugali per cercare di riaggiustare quella cosa così bella che li aveva fatti conoscere e amare.

amare di un amore grottesco, una mascherata, una continua ed estenuante ripicca che li aveva portati sull'orlo della separazione.

grazie alla breve durata, il film regge nonostante gli svelamenti di ciò che li ha condotti a quel punto, non mantengano il livello dell'inizio. infascelli è bravo a dirigere i due attori, stelle del nostro firmamento, con una predilizione per la buy tanto da farla sembrare quasi una dark lady all'inizio e per castellitto in quella strana e apparentemente fine a se stessa scena di ballo sulla immortale canzone di moroder-summer. 

non male, interessante esperimento, anche se purtroppo un pò di noia si accusa.

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