Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Una strana coppia di fratello e sorella vanno a Parigi per una grande esposizione. La mattina dopo la ragazza scopre che il fratello è scomparso senza lasciare traccia, e il personale dell'albergo giura che lei era venuta da sola, senza fratello.
Bella questa pellicola inglese, paese dal quale sono sempre giunte numerose pellicole in costume con ambientazioni d'epoca. Qui siamo nell'ambito del più genuino e migliore cinema classico, servito da bravi attori, buona sceneggiatura e regia precisa e sapiente.
Terence Fisher riesce a creare una buona tensione, sia per il mistero in sé che per gli elementi di ambiguità seminati nella trama circa la sua possibile spiegazione. La quale è diversa dalle attese della maggior parte degli spettatori, ma non inverosimile. In alcuni momenti vi è della vera suspense, come nella sequenza del ritrovamento del biglietto sotto la porta.
Il tema era già stato inaugurato da Hichcock con "La signora scompare" (1938), e il fatto che venga ripreso qui e anche dopo di qui ("Frantic" di Polanski), ne testimonia il fascino e la suggestione: una persona scompare, qualcuno la cerca disperato, ma tutti attorno negano che la persona sia mai stata vista, insinuando che chi la cerca era in realtà solo e soffra di allucinazioni.
Solo un paio di sbavature: il tema della gelosia del fratello - solo accennato e non sviluppato - e un finale un po' troppo frettoloso. Molto bravi la Simmons e Bogarde.
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