Regia di Brian Goodman vedi scheda film
Deludente thriller psicologico con un plot a mo' di "Misery non deve morire", ma che finisce per diventare una parodia dello stesso thriller
Paul, uno scrittore in crisi creativa, decide di aiutare un vagabondo rimasto senza dimora, ma questi lo prende in ostaggio, costringendolo a scrivere e spingendolo a rivelare i propri oscuri segreti.
Strano thriller psicologico che pare essere all'inizio la copia carbone di "Misery non deve morire" (anche se con ruoli opposti nei personaggi) ma che quando si discosta totalmente da questa premessa, inciampa vanamente in una sceneggiatura macchinosa, acquosa e tirata per le lunghe, con nemmeno il pregio di proseguire in quel briciolo di credibilità che si era creata all'inizio.
Il finale è una presa per il culo incredibile, ci si sente avviliti ed ingannati allo stesso tempo, senza nemmeno riuscire a trovare un benché minimo senso in tutto ciò che è appena successo.
Discreto come al solito Banderas, tutti gli altri attori, invece, sembrano degli imbalsamati (Meyers in primis)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta