Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Braccato da un clan rivale, il boss della camorra don Vincenzo Strozzalone, su consiglio della moglie, l'avvenente Donna Maria, decide di simulare la propria morte per poi scomparire dalla circolazione. Riconosciuto dall'infermiera Fatima, il malavitoso ne ordina l'eliminazione ai suoi uomini di fiducia Rosario e Ciro, ma quest'ultimo, innamorato fin da bambino della ragazza, l'aiuta a fuggire. Sulle loro tracce si metteranno lo stesso Rosario e svariati sicari.
Dopo il riuscito Song'e Napule, i fratelli Manetti restano sul luogo del delitto (è proprio il caso di dirlo), girando nella città partenopea un brillante musical pulp che compensa qualche lungaggine di troppo (133' non sono davvero pochi) con numeri cantati a tratti davvero irresistibili. Lo stile dei registi romani è indiscutibile, così come la loro appassionata adesione agli stilemi del cinema di genere: quello che forse qui manca è un po' di senso della misura, percependosi un eccessivo compiacimento che, a tratti, rende il tutto abbastanza stucchevole. Per fortuna, la pellicola può contare su un bel cast, nel quale emerge la fresca vitalità e le ottime doti canore della graziosissima Serena Rossi, star indiscussa di un film piacevole, ma che tutto sommato segna un piccolo passo indietro rispetto al suo notevole predecessore.
Una bella idea, non del tutto risolta: 6/10.
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