Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Chi si aspetta di vedere qualcosa di simile a Tano da morire di Roberta Torre si sbaglia. Intendiamoci, per essere colorato, Ammore e malavita è colorato, ma se lo sfondo è quello di Gomorra, il tono è quello di un'ironia feroce, che almeno per qualche tratto può far venire in mente (su differenti scale di valore) Pulp Fiction. Nonostante la presenza di qualche simpatico buffone, l'aspetto da commedia non è sbracato e nei momenti musicali i Fratelli Manetti sanno trovare una fusione piuttosto riuscita tra la sceneggiata e Flashdance.
I numerosi interpreti sono sufficientemente bravi e fanno colore: tra i più noti spiccano Morelli e la Gerini, ma anche gli altri, a cominciare dal cantante Raiz, fanno la loro parte. Buone le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi.
In generale non mi piacciono i musical e non sono un esperto né un cultore del genere, ma mi sembra che i registi delle ultime generazioni tendano a dimostrare che il musical non è esclusivamente cinema di pura evasione: ecco, se davvero fosse questa la tesi, ritengo di poter dire che sia meglio dimostrata da Ammore e malavita che non da La La Land. (4 febbraio 2018)
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