Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Napoli. Un esponente della criminalità organizzata, scampato ad un agguato, vorrebbe ritirarsi dagli "affari" e godersi le ricchezze accumulate. La moglie, avida consumatrice di cinema, trae ispirazione dalle proprie conoscenze per farlo credere morto, organizzando il funerale; per la riuscita del piano, però, è indispensabile l'eliminazione di una testimone, infermiera che vede vivo il boss, dopo la "morte". Il sicario incaricato di tale azione riconosce nella donna un amore adolescenziale, e pertanto decide di fuggire insieme a lei. Nei loro confronti, è scatenata una caccia all'uomo. Queste le basi per un racconto lungo e complesso. I registi miscelano tra loro più canoni narrativi, creando un'opera particolare ed interessante. A Napoli si piange e si ride; si vive e si muore. Ad eventi drammatici, spesso arricchiti da notevoli spargimenti di sangue, si susseguono situazioni comiche e divertenti; la tensione delle molte sequenze di azione è rotta dagli intermezzi musicali, ovviamente in dialetto partenopei. Il forte uso di figure stereotipate conferisce una tonalità della narrazione al limite del grottesco. La volontà dei registi non è tanto di quella di far l'ennesima denunzia dei molti problemi del capoluogo campano, che comunque non sono taciuti o sottostimati, quanto di voler raccontare una storia che - traendo ispirazione dall'ambiente della malavita partenopea - abbia una forte originalità, evidenziando un aspetto inedito ed a volte positivo di personaggi tradizionalmente rappresentati sotto una luce cattiva. La coppia criminale ben interpretata da Claudia Generini e Carlo Buccirosso, ad esempio, mostra un'imprevedibile "stanchezza" di morte e terrore, ed ambisce ad una vita di benessere, anonimato e tranquillità; il sicario Ciro è pronto ad abbandonare il clan, in nome di un sentimento più forte del legame di affiliazione. Non particolarmente varie, ma evocative le ambientazioni, varie località di Napoli, che per l'occasione sembra acquisire i connotati di un immenso palcoscenico. Tra gli attori, oltre i già citati Buccirosso e Gerini, spiccano Giampaolo Morelli, nei panni di Ciro e il convincente Raiz nelle vesti di Rosario, sicario combattuto tra l'amicizia verso Ciro e la fedeltà al suo clan, che vede come una famiglia adottiva. Notevole la colonna sonora, può o non può piacere, ma la cura con la quale è realizzata è innegabile. Ottimo film, dalle molteplici chiavi di lettura; offre musica, divertimento, azione, dramma, sentimento, riflessione, facendo passare rapidamente le oltre due ore della sua durata.
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