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Ammore e malavita

Regia di Manetti Bros. vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Ammore e malavita

di Fanny Sally
7 stelle

Farsa satirica sulla camorra in salsa musical ben diretta e recitata ma non troppo originale né perfettamente riuscita.

Portare avanti una satira comica sulla malavita è sempre un’impresa rischiosa, poiché risulta facilissimo cadere in una eccessiva banalizzazione o, ancora peggio, rendere i personaggi sin troppo simpatici al pubblico, distorcendo la violenza in qualcosa di quasi giocoso e privo di reale impatto.

I Manetti Bros non sono nuovi a questo genere di operazione dissacratoria, e anche questa volta si dimostrano all’altezza della situazione girando una commedia poliziesca che con sarcasmo, ritmo e intelligenza, oltre ad un cast di attori in grande forma, riesce nel compito non facile di smontare l’immagine della gang mafiosa e della tragedia “alla napoletana”, senza però risparmiare allo spettatore anche momenti di sangue e cattiveria.

Tanti gli spunti e tante le citazioni cinematografiche, più o meno esplicite, a partire dalle atmosfere stranianti del musical in chiave neomelodica che ricordano molto da vicino lo stile di Roberta Torre e del suo piccolo cult “Tano da morire” (ambientato a Palermo), seppure quel gusto per il grottesco e per una apparente improvvisazione qui appaiano meno spiccati, in quanto la regia invece ha dei momenti di notevole inventiva e ricercatezza, specialmente nei momenti d’azione e in quelli musicali.

C’è da dire però che, pur apprezzandosi lo sforzo di fare un cinema diverso dalla media, per stile più che per temi, i momenti divertenti e quelli più crudi non sempre appaiono perfettamente bilanciati e in alcuni punti, anche forse per via della durata un po’ eccessiva, si avvertono forzature nella messa in scena.

A mio giudizio ad esempio l’inserimento di una cover completamente rivisitata di “What a feeling” (a tutti gli effetti della canzone originale è mantenuta solo la melodia), pur rivelandosi come una delle scene di maggiore impatto a livello visivo ed emotivo, per le coreografie e per l’interpretazione della brava Serena Rossi, è anche la parte meno convincente del tutto, essendo le altre canzoni della colonna sonora originali e più in linea con l’ambientazione partenopea, che è grande protagonista della storia.

Ad ogni modo, i personaggi sono ottimamente caratterizzati e interpretati, da quelli principali affidati ai bravi Giampaolo Morelli, Carlo Bucirosso, Claudia Gerini, Serena Rossi e Raiz, a quelli di contorno che arricchiscono la storia e danno quel tocco indispensabile di folklore, sempre reso in maniera ironica.

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