Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Sobillato dalla moglie (Gerini), il boss camorrista Don Vincenzo, detto 'O re del pesce (Buccirosso), decide di simulare la propria morte mandando al Creatore un suo sosia. Un'infermiera (Rossi) dell'ospedale dove è ricoverato per una pallottola scopre l'inghippo, sicché don Vincenzo sguinzaglia i suoi scherani affinché la donna venga uccisa e non parli. Ma uno di essi è una vecchia fiamma della giovane donna, tutt'altro che disposto ad assassinarla. Ecco allora che si scatena una caccia ai due amanti in fuga.
Il cinema senza confini - di genere, di budget, di location - dei fratelli Manetti approda a un musical in chiave di gangster movie, nel quale vecchi successi canori del passato (tra tutti, quello preso in prestito da Flashdance) vengono miscelati con brani autografi (di Pivio & Aldo De Scalzi), assorbiti a meraviglia in una trama fitta di colpi di scena, che non lesina momenti comici e una parodia sorniona del Gomorra televisivo. Gli unici nei di questo film, che alza ulteriormente l'asticella dell'azzardo cinematografico del cinema di Roberta Torre (Tano da morire, Sud Side Stori), sono la presenza di Claudia Gerini, romana prestata a una napoletanità posticcia, e qualche minuto di troppo (il film dura due ore e un quarto), con parentesi newyorchese fuori misura.
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