Regia di Cyril Collard vedi scheda film
Un film molto coraggioso, pieno di vita, di passione sincera, dominato dal dramma della malattia come dal dramma dei sentimenti plurimi e sfaccettati: non è certo un capolavoro, ma è sicuramente coinvolgente, delicato anche quando tratta situazioni difficili e fastidiose, perché riesce a non essere mai volgare e a far capire la vera capacità di amare il prossimo proprio per mezzo della consapevolezza del disfacimento; ma è spesso anche parossistico, al limite dell'isteria, ha un montaggio sussultante e veloce, come chi vuol vivere al massimo e più in fretta possibile. Il film non poteva essere interpretato se non dal suo stesso autore, morto pochi mesi dopo la prima, con una Bohringer anch'essa unica per il ruolo; scelta giusta anche per il resto del cast. 7 1/2
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