Regia di Federico Fellini vedi scheda film
" Il film di Fellini narra caos, porta caos e preannuncia caos. La città è caos, vivere insieme è caos, la civiltà di massa è caos, irromperere nel territorio senza ragioni e senza domande o piani o progetti è caos. "( Furio Colombo )
Lo sguardo del regista sulla città è all'inizio quello del provinciale che arriva da Rimini e vede Roma come un mito carico di storia che incute rispetto. Nel 1938 i romani sono ancora quelli per i quali le esigenze gastro-sessuali vengono prima di tutto, le trattorie e i casini sono pieni di gente, così come i teatrini d'avanspettacolo nel tempo della guerra possono essere, nonostante gli allarmi antiaerei, luoghi da ricordare con rimpianto. Il frammento probabilmente più famoso è la sfilata ecclesiastica dove avviene secondo me lo srotolamento dell'inconscio felliniano, il ricongiungere il cattolicesimo alla sua componente pagana fondamentale, la fantasia grottesca al potere e nello stesso tempo profezia allegra della secolarizzazione. L'altro frammento per me indelebile è quello che segue i fari sulla via Appia dove lavorano le prostitute della Roma d'oggi. Chiuse le case chiuse il regista non può che far dominare alle puttane le strade antiche della capitale. Un momento incredibile questo nel quale la decadenza naturale si lega alla icasticità per diventare simbolo. Questo film è tante cose è Roma ricostruita a Roma quindi il massimo della possibilità (ri)creatrice del cinema. Questo film è l'immagine libera nel dispiegare la citta , tutte le città odierne di cui diventa difficile e pretenzioso capire tutto e seguire tutto. Roma è un film avvolgente, uno di quei film che più che comprendere bisogna farsene comprendere, non farsi distrarre dalla ricerca del realismo sempre noioso per Fellini. La visione della Roma del 1972 è una confusione di uomini e macchine, una corsa di cui non si comprende bene la direzione, ogni momento è un passaggio una striscia di vita un frammento. La città diventa il tentativo di descrivere il disordine, restare lucidi nell'ingorgo di automobili di una Roma sempre più cosmopolita piena di giovani che hanno risolto i problemi sessuali , che è però costretta a pagare un caro prezzo alla propria storia per potersi espandere sottoterra. Roma è nostalgia e profezia è un incontro fugace e furtivo con la più grande attrice italiana è il rumore di un mondo nuovo sempre meno comprensibile e apprezzabile.
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