Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Fellini, Roma. In un certo senso, nulla poteva essere più chiaro di così: questa è la Roma delle fantasie, dei sogni adolescenziali, delle strade e delle osterie, della gente, la Roma - inequivocabilmente - di Fellini. Che è in procinto di realizzare Amarcord e lo si potrebbe dire ad occhi chiusi seguendo qualsiasi scena di Roma: l'atmosfera è la stessa, trasognata ed affascinata, ma con i piedi ben saldi a terra, alle frasi fatte, alle persone del quartiere, ai segni riconoscibili della nostra quotidianità. In questo sta la forza di Roma, che però apre solo il varco in cui sapientemente si inserirà Amarcord, facendo di uno stato d'animo (fantasia, nostalgia, tradizione mescolate assieme) un vero e proprio racconto; qui rimane tutto sospeso fra le varie sequenze un po' troppo scollegate fra loro. Pare più un collage documentaristico, un reportage di sensazioni differenti e momenti lontani fra loro, che un racconto lineare su di un unico soggetto. Comunque felliniano e pertanto ineguagliabile.
Roma vista da Fellini. Un bambino che sogna fra i monumenti e i personaggi dell'antichità; un giovane giornalista alla fine degli anni '30; la città dei preti e dei cardinali, messa di fronta alla città delle osterie, delle canzonacce e dei bordelli; il cinema, i reperti archeologici, dagli anni '30 ai giorni 'nostri' (il film esce nel 1972). Una serie di scene si incatenano senza alcuna coerenza logica narrativa: solo un lungo omaggio felliniano alla città eterna.
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