Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Un Fellini a tutto campo, a metà tra film e documentario, ma soprattutto un omaggio alla città eterna a cui il regista riminese è sempre rimasto profondamente legato
C'è un'infarinatura generale di tutto quello che è il modo di fare cinema di Fellini in "Roma", quasi una prova generale di "Amarcord" che uscirà due anni dopo: la famiglia intorno al tavolo con il padre che dà di matto, la neve che cade quando meno te lo aspetti, la donna prosperosa affacciata alla finestra. Ma c'è ovviamente anche un omaggio alla città eterna che a volte rimane a cavallo tra il film ed il documentario, con la presenza in scena dello stesso regista quasi a mettere il sugello sul rapporto di amore verso la sua città di adozione (anche se lui, più che di Roma, si considerava cittadino di Cinecittà..). Un pò confusionario, spesso disorganico, è comunque un film che parla molto di Fellini, del suo modo di girare ma anche delle visioni e delle suggestioni alla base di buona parte della sua produzione. E ci scappa pure qualche grassa risata, come nella scena di cabaret con Alvaro Vitali che riceve,dal pubblico insoddisfatto,il lancio sul palco di un gatto morto.
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