Il quarantenne Stefano, irresoluto quanto fantasioso, ripensa a tutte le diverse occasioni che la vita gli ha presentato: se fosse partito per l'America, se fosse stato ammesso nell'arma dei carabinieri, se si fosse laureato, se avesse preso il brevetto di pilota, se avesse sposato Angela, o Chiara, o Costanza... Tante storie possibili, un intreccio di ipotesi e di sogni. Ma, in fondo, una vita vale l'altra. Nichetti-prestigiatore "gioca" nella sua surreale vicenda con incastri che sono autentici virtuosismi narrativi senza rete, spericolati, ma, al tempo stesso, sempre tenuti sotto controllo. Peccato che la storia sia un po' troppo ripetitiva.
Nichetti resta un genio troppo precoce. Questo film ha dentro di sé moltissimi elementi che si sono sviluppati dopo in altri registi e ambienti. Le vite "alternative" sono create con maestria.
Maurizio Nichetti, che da un po’ di anni si è defilato dal cinema un po’ perché il suo cinema non è commestibile a tutti e un po’ perché il pubblico non se lo fila più, ha diretto qualche film da ricordare, se non altro per l’originalità e la singolarità della produzione. Non fa assolutamente eccezione Stefano Quantestorie,… leggi tutto
Qualunque sia il destino, la vita è meravigliosa da vivere: per quanto la morale sia ottimista e positiva, è pure altrettanto ottusa e limitata (la scelta e l'arbitrio come elementi prescindibili nella vita umana? e allora cosa ci distinguerebbe dalle bestie?), eppure non ci si può certo accanire contro un simile inno alla gioia di vivere che è allo stesso tempo un… leggi tutto
Stefano ripensa al suo passato, alle occasioni perdute ed alle vite che avrebbe potuto avere...
Il soggetto era indubbiamente originale ed aveva potenziale, ma Nichetti lo trasforma in una storiella infantile dal fiato corto che dice davvero poco. Dopo i suoi primi sorprendenti due film, Nichetti ha infilato una delusione dopo l'altra. leggi tutto
Stefano ripensa al suo passato, alle occasioni perdute ed alle vite che avrebbe potuto avere...
Il soggetto era indubbiamente originale ed aveva potenziale, ma Nichetti lo trasforma in una storiella infantile dal fiato corto che dice davvero poco. Dopo i suoi primi sorprendenti due film, Nichetti ha infilato una delusione dopo l'altra.
Maurizio Nichetti, che da un po’ di anni si è defilato dal cinema un po’ perché il suo cinema non è commestibile a tutti e un po’ perché il pubblico non se lo fila più, ha diretto qualche film da ricordare, se non altro per l’originalità e la singolarità della produzione. Non fa assolutamente eccezione Stefano Quantestorie,…
Qualunque sia il destino, la vita è meravigliosa da vivere: per quanto la morale sia ottimista e positiva, è pure altrettanto ottusa e limitata (la scelta e l'arbitrio come elementi prescindibili nella vita umana? e allora cosa ci distinguerebbe dalle bestie?), eppure non ci si può certo accanire contro un simile inno alla gioia di vivere che è allo stesso tempo un…
Nichetti è stato uno dei pochi a crederci veramente, nella possibilità di un cinema italiano un po’ diverso dagli schemi che si è costruito nei cento e passa anni della sua storia. Con film produttivamente modesti, ma abbastanza riusciti, come “Ratataplan”, “Ho fatto splash”, “Ladri di saponette”, “Volere volare”, ha…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (3) vedi tutti
Farsetta infantile dal fiato corto.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiNichetti resta un genio troppo precoce. Questo film ha dentro di sé moltissimi elementi che si sono sviluppati dopo in altri registi e ambienti. Le vite "alternative" sono create con maestria.
commento di sillabaNarrazione fantastica che seppur ripetitiva, ha spunti interessanti nel suo allusivismo
commento di Ramito