Regia di Dick Richards vedi scheda film
Dal romanzo di Chandler Addio, mio amata: Marlowe ritorna e ha il volto segnato di Robert Mitchum, che si cala nella parte senza timori reverenziali nei confronti di Bogart e se la cava benissimo. Solita storia incasinata, solita conclusione morale: fatta fuori la dark lady di turno, Marlowe si ritrova con un mucchio di soldi in mano e li consegna a un ragazzino rimasto orfano in mezzo a tutta quella scia di cadaveri. Certo, il film non ha il passo implacabile de Il grande sonno (né il regista Dick Richards si può minimamente paragonare a Hawks), ma è godibile per la sua aria gradevolmente démodé.
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