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Il ginocchio di Claire

Regia di Eric Rohmer vedi scheda film

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La recensione su Il ginocchio di Claire

di Baliverna
8 stelle

Ecco un'altra sottile analisi di Rohmer dei rapporti tra uomini e donne, con un'attenzione maggiore alle seconde. Qui siamo nel microcosmo di un bel lago tra i monti, praticamente un piccolo paradiso, filmato con colori vivi e molto ben conservati. Tra i personaggi che casualmente vengono ad incontrarsi durante le vacanze non tardano a instaurarsi complessi giochi di sentimenti, attrazioni, speranze, desideri inconfessati.
Il centro dell'azione è il diplomatico interpretato da Jean Claude Brialy, qui capellone e barbuto. L'uomo si sente attratto in modo diverso, e in parte in momenti diversi, da una bella signora divorziata e dalle sue due figlie. Forse l'attrazione maggiore e più completa è per la madre, la quale però non si concede. E' quasi automatico quindi il ripiego verso le ragazze, che sono giovani e carine, e lo attraggono se non altro per questo motivo. Con la prima ha una fugace avventura, che non va lontano forse solo perché la ragazza si tira indietro, proprio mentre lui cominciava a prendere la cosa sul serio. Con la seconda, alla quale passa dopo essere stato scaricato dalla prima, ha un rapporto diverso: è attratto in particolare dalle ginocchia di lei, che diventano per lui una piccola ossessione, la quale si sgonfia solo quando riesce nell'impresa di accarezzargliene uno.
Ho semplificato la dinamica sentimentale tra i personaggi, perché il gioco in realtà è complesso e ricco di sottigliezze, in particolare da parte femminile.
Quanto alla personalità delle figure in gioco, quello che contraddistingue lui è certamente una certa dose di ipocrisia e di non sincerità con se stesso e gli altri. Stenta molto, infatti, ad ammettere l'attrazione che ha per le due ragazze, forse per orgoglio nei confronti della madre. Anche quando ha il colloquio con Claire nega fino all'ultimo la gelosia che gli accende il cuore per il fidanzato di lei, e maschera la sua intromissione come altruismo disinteressato.
Quanto alle ragazze, la prima è ambigua, sfuggente e piena di contraddizioni. E' un oggetto del desiderio evanescente che svanisce sul più bello, praticamente senza una ragione. Claire, dal canto suo, è come inconsapevole dell'attrazione che esercita sull'uomo. E' tutta protesa verso il suo fidanzato, il solito ragazzo affascinante ma furbo e bugiardo, che si prende gioco di lei. Ma lei non vuole vedere la verità, e preferisce credere alle sue bugie... Entrambi i fidanzati delle ragazze, comunque, sono dei furbastri che fanno i bulli e le usano un po'.
Questo, più o meno, il complesso quadro del film, il quale, come gli altri di Rohmer, è basato sui dialoghi e richiede attenzione. Chi è disposto allo sforzo, però, e gli interessano le vicende sentimentali, non resterà deluso.

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