La recensione su Il ginocchio di Claire

Il ginocchio di Claire (1970): locandina

Il ginocchio di Claire (1970): Jean-Claude Brialy, Aurora Cornu, Béatrice Romand

Il ginocchio di Claire (1970): Jean-Claude Brialy, Laurence de Monaghan

Il ginocchio di Claire (1970): Jean-Claude Brialy, Béatrice Romand

Il pregevole film di Erich Rohmer: Il ginocchio di Claire è ambientato ad Annecy in Savoia, location splendida. Il protagonista Jerome/ Jean Claude Brialy viene spinto dalla sua amica Aurora/Aurora Cornu scrittrice a corteggiare la giovanissima e disinibita Laura/ Béatrice Romand, però l’uomo in seguito sarà attratto da Claire/Laurence de Monaghan sorellastra di Laura, Jerome sarà particolarmente ossessionato dalla voglia di accarezzare il ginocchio della bellissima Claire, cosa che gli riuscirà in una delle ultime scene . Questo film fa parte della bella serie dei Racconti morali. Opera formalmente ineccepibile e rigorosa, uno sguardo sull’amore, sul suo sviluppo fisico idealistico e sentimentale. Nonostante la scabrosità del tema, il film non è morboso, anzi Rohmer ci guida per mano, con stupore ed in modo languido, ci fa conoscere i suoi personaggi ce li fa amare , soprattutto quelli femminili, corpi ancora acerbi, ma già sensuali, soprattutto Laura dotata di grande spigliatezza e simpatia innata. Affascinante inoltre come il direttore della fotografia Néstor Almendros rappresenta in modo pittorico il paesaggio, il lago di Annecy e’fotografato splendidamente, lo sfondo agreste fa da cornice agli incontr ai dialoghi ed agli incontri sentimentali, ai desideri ed agli equivoci amorosi. Un divertimento sensuale orchestrato con grazia sublime dal grande autore. Jerome e’il ritratto psicologico di un 35enne, in procinto di sposarsi, non particolarmente simpatico, anzi saccente ed a volte logorroico, però il regista ha volutamente calcato la mano su questi aspetti del protagonista maschile della vicenda. Il ginocchio di Claire e’un turbinio di parole, teso ad occultare la realtà, Jerome offre una recitazione luminosa e matura, un vero maestro degli inganni sentimentali, bellissimo ed armonioso intreccio con le tre coprotagoniste femminili, le due ninfette Laura e Claire e la scrittrice Aurore. Ruolo importante anche quello della madre delle due ragazze Michèle Montel, un Fabrice Luchini giovanissimo, nella parte di Vincent, l’amico di Laura, che sostiene in una scena, che in una relazione è importante che il primo rapporto dovra’ essere fisico, poi eventualmente ci sarà lo sviluppo sentimentale. Il film è un abisso di parole, ma va seguito con attenzione, perché è tutto calibrato e logico. Fu girato da Rohmer nel 1970 , si colloca tra La mia notte con Maud del 1969 e L’amore il pomeriggio del 1972 , tre film raffinati, tre grandi perle di un vero autore meraviglioso. I suoi film sono tutti costruiti in modo armonioso, ogni scena e’ meticolosa , nulla è lasciato al caso, Rohmer ha un’idea di cinema raffinato ed unico, la sua visione del mondo. Ora alcune notizie: Beatrice Romand la simpatica Laura, ha girato cinque film con Rohmer, uno più bello dell’altro, secondo me il suo più riuscito, anche perché ne è l’assoluta protagonista risulta: Il bel matrimonio del 1983. L’altra stupenda coprotagonista Laurence de Monaghan e’sparita dai radar, oggi fa l’avvocato, però questo film l’ha consacrata per sempre come una delle prime Lolite, nel mondo della celluloide. Voto 9 nove, da vedere e rivedere, grazie a Dolmen video, in una copia restaurata, che ci restituisce il film con i colori originali, godimento puro per cinefili.