Francesca (Emmanuelle Devos), cinquant'anni, è l'unica figlia di Manfredi (Giulio Brogi), un famoso architetto che da quando è vedovo abita a Torino e che lei va a trovare solo in rare occasioni. Francesca da molti anni vive a Parigi con la figlia ormai adolescente e con il marito Benoît (Hippolyte Girardot), un finanziere sulla sessantina dal carattere introverso ma molto protettivo e paterno con lei. Dopo essere stato vittima di un infortunio domestico, Manfredi, per avere per un po' di tempo la figlia al suo fianco a Torino, le chiederà di fare le sue veci nel progetto di una villa su un lago per una giovane coppia di innamorati. Francesca si ritroverà così a collaborare con il 'delfino' del padre, Massimo (Fabrizio Gifuni), un uomo sulla cinquantina che ha basato tutta la sua vita sulla sua carriera di architetto, tanto che il legame con la sua compagna, Sandra (Isabella Briganti), prevede che entrambi mantengano i propri spazi di autonomia e indipendenza. Dopo un primo approccio difficile, tra Massimo e Francesca piano piano nasce una grande sintonia professionale e un sentimento che li porterà, forse per la prima volta, a confrontarsi veramente con se stessi e i loro più autentici destini.
Storia non facile da seguire causa lentezza spesso pesante,ma io a parte la sempre interessante Devos mi sono chiesto : "ma la Michelini chi l'ha vista ??!!".voto.2.
Su e giù per le scale; avanti e indietro per le porte; tocchi flagellanti di pianoforte; farfugli, biascichii; dialoghi meta-metafisici: A cosa pensi? A niente, grazie. Perché ridi? - Insomma, la solita insulsa brodaglia. anche questo, purtroppo, è cinema (ma di che genere?)
Massimo è l’allievo prediletto , di Manfredi, celebre architetto Torinese. Francesca è sua figlia, anche lei architetto, ma con grande disapprovazione del padre, non esercita la professione, si è sposata e trasferita in Francia, probabilmente proprio per sfuggire ad un padre invadente ed ingombrante per la sua fama e il suo egocentrismo sfrenato. Francesca vive… leggi tutto
Da quando il padre Manfredi (Brogi) - un famoso architetto con residenza a Torino - è rimasto vedovo, Francesca (Devos), unica figlia dell'anziano uomo, fa comparsate sempre più sporadiche nel capoluogo piemontese, giacché da tempo vive in Francia con una figlia adolescente e un marito più anziano di lei, ma assai protettivo e molto ricco (Girardot). In una di queste… leggi tutto
Francesca e Massimo sono due estranei accomunati solo da due circostanze: la professione, che la prima tuttavia non esercita da anni, al contrario del secondo, ed una figura autoritaria di tipo alpha che serve alla prima come legame con le proprie origini, ma da tenere a debita distanza, e come modello di riferimento a cui tendere nella propria carriera, il secondo: il celebre architetto… leggi tutto
Splendido e delicato, tocca le varie situazioni e conflitti come solo un maestro sa fare. E se la vita non ci ha regalato quel sogno che avevamo sempre cercato, be' in fondo sarà anche colpa nostra. Poco coraggio, poca voglia di sacrificare soldi e carriera, paura del salto affettivo che porta spesso in luoghi sconosciuti. Perfetti i protagonisti, alla fine sconfitti…
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Peccato: una bella storia, ben costruita, ben sceneggiata, eccellenti caratterizzazioni di tutti i personaggi (principali e non) che le danno corpo, finanche alle potenzialità di un cast che, almeno sulla carta, è di valore più che buono.
Se non che, un maledetto taglio televisivo, una non ben spiegata esigenza di arrivare a non si capisce…
Film lentissimo, senza phatos, senza sfoghi, senza uscire dalle righe, piatto, ti fa venire voglia alla fine di urlare e di sfogarti dato che la protagonista non fa che mentire a se stessa e agli altri e reprimere le sue passioni e i suoi sentimenti.
Senza carattere, una storia come tante nulla di particolare nessun colpo di scena, niente di inaspettato. Dalla sigla iniziale sembra quasi…
Massimo è l’allievo prediletto , di Manfredi, celebre architetto Torinese. Francesca è sua figlia, anche lei architetto, ma con grande disapprovazione del padre, non esercita la professione, si è sposata e trasferita in Francia, probabilmente proprio per sfuggire ad un padre invadente ed ingombrante per la sua fama e il suo egocentrismo sfrenato. Francesca vive…
Senza la presenza - gradita e ingombrante - del fenomeno Checco Zalone, l’unico che sposta gli equilibri del nostro botteghino negli ultimi anni,… segue
Da quando il padre Manfredi (Brogi) - un famoso architetto con residenza a Torino - è rimasto vedovo, Francesca (Devos), unica figlia dell'anziano uomo, fa comparsate sempre più sporadiche nel capoluogo piemontese, giacché da tempo vive in Francia con una figlia adolescente e un marito più anziano di lei, ma assai protettivo e molto ricco (Girardot). In una di queste…
Il mese di giugno 2018 si presenta quantitativamente carico di uscite, annoverando un numero ridotto di titoli dal forte richiamo. La lista delle release… segue
2017
2017
Nel mese di ottobre questo film ha ricevuto 12 voti
Francesca e Massimo sono due estranei accomunati solo da due circostanze: la professione, che la prima tuttavia non esercita da anni, al contrario del secondo, ed una figura autoritaria di tipo alpha che serve alla prima come legame con le proprie origini, ma da tenere a debita distanza, e come modello di riferimento a cui tendere nella propria carriera, il secondo: il celebre architetto…
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Commenti (7) vedi tutti
I primi piani dei due protagonisti e il titolo perfetto esprimono semplicemente il "perchè" questo film va visto.
leggi la recensione completa di Osmantus"Vuoi che me ne vado?" Quando si sbaglia la lingua parlata e il linguaggio del cinema viene tradito.
leggi la recensione completa di leporelloUna danza di sentimenti e di amori,raccontata dal regista in modo casto,evitando scene sessuali esplicite.Sufficente.
commento di ezioDramma sentimentale, diretto con stile sobrio e asciutto. Prova attoriale di ottimo livello
leggi la recensione completa di Furetto60Storia non facile da seguire causa lentezza spesso pesante,ma io a parte la sempre interessante Devos mi sono chiesto : "ma la Michelini chi l'ha vista ??!!".voto.2.
commento di chribio1Su e giù per le scale; avanti e indietro per le porte; tocchi flagellanti di pianoforte; farfugli, biascichii; dialoghi meta-metafisici: A cosa pensi? A niente, grazie. Perché ridi? - Insomma, la solita insulsa brodaglia. anche questo, purtroppo, è cinema (ma di che genere?)
commento di kahlzerChe flebo...
commento di Sladkii