Regia di Isaac Rentz vedi scheda film
Nick, a disagio sul palco, si è trasformato in un eccellente direttore di produzione: è la prima di un importante musical a Broadway con protagonisti JC (ex NSYNC) e Brooke, diva in decadenza, e Nick deve tenere insieme i pezzi (e il cast) dello spettacolo: un’impresa titanica.
Il regista Isaac Rentz ha parecchia esperienza dietro la macchina da presa, ma esclusivamente nell’ambito del videoclip musicale: ha girato infatti con i Blink 182, i Cage the elephant e molti altri; nel 2016 si mette alla prova per un lungometraggio a soggetto – con una sceneggiatura di Gerry De Leon e Greg Lisi – e realizza dunque questo Openin night. Non sorprende la scelta di raccontare il dietro le quinte della prima di un musical; la storia è interessante, priva di carenze logiche e narrata con ottima verve quantomeno nella prima ora del film, ma poi scade fra trovatine da college movie (la droga somministrata per sbaglio, le sfide a chi fa sesso prima… tutti espedienti banalotti e stravisti) e una ricerca del lieto fine totalmente inutile, inserendo a tradimento una sottotrama rosa che prende il sopravvento nell’ultima tranche della storia. Lo sguardo (moderatamente) dissacrante allo show business poteva funzionare benissimo anche senza la strizzatina (strizzatona) d’occhi al grande pubblico del finale del lavoro: peccato. Bravo, ma talvolta fin troppo contenuto nella recitazione, il protagonista Topher Grace; a interpretare JC Chasez, ex NSYNC, è il vero JC, mentre nei panni della diva decaduta Brooke c’è Anne Heche. Gran ritmo, e non è un caso vista la precedente carriera di Rentz, e qualche buono spunto; ma nulla di più. 4,5/10.
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