La recensione su Dunkirk

Ho visto questo film due volte in una settimana, la seconda volta in lingua originale con sottotitoli. E’ un colossal realizzato con mezzi enormi per rappresentare compiutamente quella che fu una delle operazioni di recupero e sgombero di truppe inglesi rimaste intrappolate tra la spiaggia e il mare e sotto l’incalzare degli aerei tedeschi. Fu un’operazione gigantesca e consentì di salvare il corpo di spedizione britannico e anche i soldati francesi, in un secondo momento.

Ma non è l’aspetto storico quello che conta nel film, è un film di pura azione, con pochissimi dialoghi e accompagnato da una colonna sonora martellante e pulsante che amplifica la tensione che proviene dalle scene del film. La colonna sonora, che non è musica ma sono suoni come dei battiti, prima bassi e poi fortissimi, rumori metallici assordanti in cui si inseriscono improvvisi silenzi come nel volo finale dello spitfire rimasto senza carburante dopo un’epica sfida aerea.

E’ un film che non ha personaggi c’è solo una giovane recluta che rappresenta  un po’ il filo conduttore che il regista segue, ma non è un protagonista. I protagonisti sono tutti i migliaia di soldati ammassati sulla spiaggia che attendono la salvezza dal mare o la morte dal cielo.

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E’ un film in cui non si vede mai un nemico, tranne due soldati tedeschi alla fine quando il pilota viene catturato. Si vedono solo aerei isolati che arrivano rombando e picchiando in maniera assordante e mitragliando sulle truppe ammassate sulla spiaggia o lanciando bombe sulle navi in fase di imbarco dei soldati all’ormeggio su pontili improvvisati. Questi aerei compaiono in cielo annunciati da un rombo come di tuono e anche questa diventa una colonna sonora del film. E si capisce che la vita o la morte di un soldato dipende solo da un’assurda lotteria della casualità di dove cade la bomba o dove arriva la raffica.

E’ un film in cui si mette in luce la capacità organizzativa anche in situazioni estreme, l’evacuazione era ordinata e il morale era alto. Ovviamente è un film celebrativo dello spirito nazionale inglese ma, comunque, il successo dell’operazione Dynamo è un fatto storicamente incontrovertibile.

E’ un film che mostra la partecipazione dei civili inglesi che con le loro barche andarono a salvare i loro soldati per riportarli in patria. Come dice l’ufficiale di marina sul pontile (Kenneth Branagh) scrutando l’orizzonte dove appaiono centinaia little boats, “è la Patria”.

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A noi Italiani queste uscite ci fanno sorridere se pensiamo che proprio oggi (8 settembre) il re tagliava la corda e l’esercito veniva abbandonato a se stesso. Ma gli inglesi anche oggi sono consapevoli di aver resistito da soli ai tedeschi e agli italiani e ne provano tuttora un grande orgoglio.

Le azioni avvengono a tre livelli nel film: a terra, nel mare, in cielo e poi questo tre livelli sono sempre tra loro frammisti.

Che altro dire, è un film realizzato con grande realismo, con scene avvolgenti e coinvolgenti per tutta la durata del film. Quindi è un ottimo war movie, girato con grande mestiere e che tiene incollati alla sedia fino alla fine. e questo anche per la colonna sonora quasi ipnotizzante. Se, invece, voleva essere  una celebrazione dell’orgoglio britannico questo obiettivo lo realizzò molto meglio il vecchio film “La signora Miniver” girato durante la guerra e con pochissimi mezzi!

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