Regia di Paola Randi vedi scheda film
Un film che ha l'ambizione di seguire una via originale alla fantascienza ma che non riesce del tutto nell'intento, veleggiando tra un "Incontri ravvicinati del terzo tipo" in salsa partenopea ed una sorta di "Grande Lebowsky" nel descrivere il protagonista (un Valerio Mastrandrea poco incisivo) indolente ai limiti della depressione, quasi sempre incollato al divano nella vana speranza di captare segnali dallo spazio. Così, a momenti tutto sommato validi come il suggestivo incontro con le anime dei morti, si frappongono scene di confusa visionarietà, con macchine tecnologicamente improbabili e personaggi di contorno che sembrano presi da un casting della vecchia Corrida. Rimane così il retrogusto di un'occasione sprecata, vuoi perchè i due piccoli co-protagonisti sono comunque bravi nella loro veracità napoletana, vuoi per una certa originalità che però presto fa a pugni con un lento scivolare verso la banalità ed il dejavu'.
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