Regia di Paola Randi vedi scheda film
Se si prendessero solo i primi tre minuti di questo film, quelli con l'America del Nevada e la canzone degli Eels, mai troppo lodati, che rende il tutto mirabilmente bello, questa commedia sarebbe un capolavoro. Poi finisce la musica e la festa è finita, tanto per restare nel campo musicale. Paola Randi è una regista con un discreto curriculum, un film, ormai lontano, discretamente riuscito, così si dice, e poco altro. Fa il suo ritorno con "Tito e gli Alieni" e, da quanto ho visto, era meglio se non lo avesse fatto. Raramente mi è capitato di vedere una commedia italiana così sgangherata, inutile, finta e posticcia. O, meglio, se ne fanno tante, ma in genere cerco di starne alla larga: purtroppo questa volta ci sono caduto in pieno. Un Mastandrea bolso, con quattro espressioni, di cui tre con le mani sul viso, una coppia di ragazzini fra le peggiori mai viste al cinema, che da Napoli finiscono nel deserto dell'Area 51 (ahahaha!), e una storia lacrimevole che se la regista spaccia per poetica, non ci siamo proprio. E poi quella orribile, continua sensazione, come un verme di Cronenberg, di stare guardando un'operina televisiva del tipo "Nonno in Famiglia" o cose simili. Un film imbarazzante, che pare abbia avuto pure qualche successo di critica. Incredibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta