Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
"I cacciatori del cobra d'oro" diretto nel 1982
da Anthony M. Dawson,al secolo Antonio Margheriti,
devo dire che a mio parere è un piccolo gioiellino.
Il Film devo dire che è uno dei migliori Margheriti,
che è stato un Re Mida del B Movie,e con una produzione
indipendente come Gico Cinematografica S.R.L.,
realizza un omaggio al filone del genere "Avventura",
con citazioni del nostro,tipo: Bud Spencer e Terence Hill
e U.S.A. come:"Indiana Jones",che imita anche qualche
famosa sequenza del Cult.
Comunque questa piccola casa di produzione,
si svena per creare una pellicola credibile e con
più azione possibile,con splendide scenografie e una messa
in scena efficace e lo sforzo produttivo si vede
eccome.
Ma il merito e anche del regista che con
inquadrature azzeccate e scelte registiche che
fanno gridare al miracolo,e anche nel soggetto
scritto da Gianfranco Couyoumdjian,sceneggiato
da uno con gli attributi come Tito Carpi,
creano un Film Italiano che non sembra tale,
perché nessuna sequenza è fuori posto.
Forse l'unica pecca del Film è che
c'è troppa carne sul fuoco,soprattutto
nel finale che è prevedibile.
Da segnalare la buona direzione degli
Attori soprattutto la coppia David Warbeck
e Luciano Pigozzi,che i loro duetti funzionano
a dovere divertendoti per la vena ironica,
ma spicca la presenza del grandissimo
John Steiner,che è strepitoso perché non
va molto sul sottile e la splendida
Almanta Suska (oppure Almanta Keller,
conosciuta per il Film del maestro
Lucio Fulci:"Lo squartatore di New York",
sempre dello stesso Anno),che anche lei
sparita dalla circolazione dal 1992.
In conclusione un buon Film
dichiaratamente "di genere",
che ti coinvolge per gli inseguimenti
e le scene di azione che ti coinvolgono
e che ti fanno partecipare a tutta la
vicenda fino purtroppo come al già detto,
al prevedibile finale e l'"Happy End"
che è dietro l'angolo.
Però rimane un prodotto gradevole che
ti fa venire la nostalgia di quel periodo
del Cinema Italiano,che è da riscoprire
e rivalutare perché era ben fatto da chi
lo realizzava.
Il mio voto: 7.
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